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Sebbene il termine cruciverba sia recente, esso fa riferimento a due parole derivanti dal latino, croce e parole.
Dal termine cruciverba sono poi nati altri due termini, ben poco utilizzati in Italia: verbicrucista per indicare colui che predispone uno schema di parole crociate e cruciverbista (secondo alcuni, termine inventato da Léon Abric) per indicare colui che lo risolve.
Come si costruisce un cruciverba?
Certamente qualcuno di voi che ci sta leggendo avrà tentato.
Innanzitutto occorre distinguere tra i cruciverba in lingua anglosassone e pubblicati in Gran Bretagna, nel Nord America ed in Australia, da quelli pubblicati in Italia, Spagna e Francia. Le regole infatti differiscono dai cruciverba che siamo abituati a vedere e a giocare sui nostri quotidiani e riviste. Nei paesi teutonici e scandinavi invece amano molto gli autodefiniti.
Sappiate che, a differenza dei cruciverba del Nord America, noi ammettiamo anche parole di sole due lettere, frasi composte di più parole (ad es. il titolo di un’opera o il nome di un personaggio conosciuto) ed evitiamo, per quanto possibile, il contatto di caselle nere in orizzontale e in verticale.
Qui ci occupiamo perciò delle parole crociate con definizioni all'italiana.
Sembra ovvio, ma vale la pena precisare che prima si compila lo schema e poi si scelgono le definizioni.
Un foglio di carta quadrettato, matita e gomma oppure un comodo foglio in excel sono gli strumenti grafici di cui avete bisogno. Non fatevi mancare uno o più vocabolari e un dizionario di sinonimi e contrari. Non immaginate in quanti errori cade il verbicrucista nella scrittura delle parole.
Scegliete ora la dimensione. Per iniziare vi consiglio uno schema non molto grosso, massimo un 12x12 (12 righe x 12 colonne).
Altra distinzione importante è quella tra i cruciverba a schema libero (da non confondere con i cruciverba senza schema) e le parole crociate simmetriche.
Nella prima specie rientrano gli schemi le cui caselle nere non seguono alcuna simmetria nella disposizione, nell’altra gli schemi di parole crociate dove, girando di 180 gradi lo schema, le caselle nere appaiono sempre nella stessa disposizione simmetrica.
Nel primo caso avete un’ampia discrezionalità nella scelta della lunghezza delle parole da inserire nello schema, nel secondo invece siete obbligati a scegliere parole di determinata lunghezza avendo preventivamente posizionato le caselle nere.
Nel cruciverba senza schema, al centro di esso provate ad incrociare tre/quattro parole in orizzontale con altrettante in verticale, possibilmente abbastanza lunghe (da sei lettere in poi). Questa, che è la parte più difficile e rappresenta il cuore del cruciverba, viene definita ‘piazza’. Un bel cruciverba deve avere una piazza ariosa e centrale.
Completate ora lo schema tutto intorno ed avrete fatto il vostro primo schema di parole crociate senza schema.
Se invece avete optato per un cruciverba simmetrico, inserite le parole tra le caselle nere ed il gioco è fatto.
Una volta completato lo schema, grande o piccolo che sia, e inserita la numerazione, occorre creare le definizioni.
Le definizioni nelle parole crociate determinano in maniera considerevole la difficoltà di un cruciverba.
Certamente, in taluni casi, la natura delle parole inserite nello schema impongono certe definizioni. Si pensi al titolo di un'opera o, viceversa, all'autore di essa: si è quasi obbligati a certe scelte.
Le definizioni nei cruciverba si possono suddividere in generiche e specifiche.
Una definizione generica permette una pluralità di risposte, mentre una specifica ne ammette solo una.
La difficoltà nella risposta non è perciò data solo dal tipo di definizione ma soprattutto dalla fantasia dell'autore nel formularla.
Va da sé che per il solutore una definizione specifica difficile può essere più criptica di una definizione generica facile.
Entra qui in gioco l'abilità del verbicrucista nel dosare definizioni facili con altre difficili, proprio per consentire, attraverso gli incroci, di individuare la risposta alla definizione che per il cruciverbista risulta essere la più incognita.
Avrete inoltre notato che nelle riviste prettamente enigmistiche i giochi più facili da essere risolti sono posti nelle prime pagine con difficoltà crescenti per i giochi pubblicati nelle pagine successive (valga per tutti l'esempio della notissima Settimana Enigmistica).
La varietà nelle definizioni è un'altra accortezza che andrebbe con maggior scrupolo seguita. Troppo spesso si ripetono sempre le stesse definizioni.
Per l'utilizzo dell'articolo all'inizio della definizione occorre prestare una certa attenzione. Se la risposta alla definizione ammette più soluzioni, utilizzeremo l'articolo indeterminativo (es. un fiore --> MARGHERITA), se invece la risposta è univoca useremo l'articolo determinativo (es. il fiore con le spine --> ROSA).
I puntini di sospensione sono spesso utilizzati al posto della parola che dà la soluzione (es. Las ... nel Nevada --> Vegas) oppure per accentuare l'ambiguità della risposta alla definizione (es. chéri --> Tesoro... francese); notate come sono disposti i puntini rispetto alla parola che precede.
Le definizioni che contengono nome di opere artistiche andrebbero racchiusi tra virgolette.
Occorre anche prestare attenzione che la definizione stessa non permetta più di una risposta altrettanto valida, che non possa essere determinata univoca a seguito degli incroci. Ad esempio 'claudicante' ammette come risposta 'zoppo' o 'zoppa'. Questa definizione andrebbe affinata con 'uomo claudicante' o 'donna claudicante', a meno che l'autore del cruciverba non voglio appositamente rendere dubbia la risposta, la cui esattezza sarà determinata con l'incrocio dell'ultima lettera con altra risposta.
In conclusione, non basta uno schema con una bella piazza, ma anche un'accuratezza nelle definizioni.
L’aspetto formativo dei cruciverba è troppo spesso sottovalutato da verbicrucisti (colore che preparano le parole crociate) e cruciverbisti (coloro che le risolvono).
Partendo dal presupposto che le parole crociate sono formate da parole e che le definizioni non sono altro che la domanda cui bisogna dare risposta per risolvere lo schema, appare evidente che sforzo mnemonico e l’utilizzo di un ricco vocabolario aiutano nella soluzione. Orbene, quando non troviamo immediatamente la parola ci aiutiamo con gli incroci, alla fine, nella maggior parte dei casi, troviamo la soluzione. Così abbiamo imparato una nuova parola oppure abbiamo richiamato alla mente vocaboli ormai accantonati. Abbiamo cioè aumentato in qualche modo le nostre conoscenze oppure rinverdito le nostre nozioni nelle più disparate discipline.
Due evidenti applicazioni di quanto sopra sono:
Nel primo dei due casi, proporre a bambini delle elementari di risolvere facili cruciverba con definizioni facili, corte e specifiche non può che arricchire il loro vocabolario. Ancor più se mettiamo in mano agli stessi bimbi carta, matita e gomma e li sfidiamo a creare un piccolo cruciverba, anche a tema, perché in questo caso dovranno anche sforzarsi di comporre le definizioni.
Nel secondo, sappiamo quanto è tedioso leggere e rileggere le norme grammaticali di una lingua straniera, senza per questo conoscere un gran numero di vocaboli che si assimilano solo con il colloquio. Immaginate un cruciverba le cui risposte siano in italiano e le domande in rumeno. Viceversa un cruciverba con parole in spagnole e definizioni in italiano. Credo proprio che sia un’attività ludica che consenta anche di integrare le proprie conoscenze di una lingua straniera.
Proprio a questo proposito avrei piacere che insegnanti di scuole elementari e medie e di lingue diano il loro parere scrivendoci. Da parte nostra siamo fortemente tentati di mettere a disposizione di tutti lo strumento delle parole crociate per crescere culturalmente, ma abbiamo bisogno del contributo fattivo e gratuito di tutti voi.
Il nostro indirizzo e-mail è info@crucienigmi.it